Foto di copertina: Naomi Morgenthaler

Ilaria Luna

Ilaria Luna. Credits Jamie Humphreys

Questa stagione 2022 ha aggiunto una nuova dimensione alla mia esperienza di volteggiatrice: ho partecipato alla mia prima gara internazionale (CVI) in terra non americana. CVI Flyinge, che si è svolto dall’1 al 3  di luglio in Svezia, è stato un evento indimenticabile, con alti e bassi ma anche tanta felicità.

Photo Credits: Nienke DeWolff

In preparazione alla gara più avanzata della mia cosiddetta carriera di volteggiatrice, io e un gruppo di altri atleti da varie parti degli Stati Uniti ci siamo innanzitutto allenati per circa due settimane a Wapse, in Olanda, nella bellissima struttura di Nienke De Wolff.

Titolare di DeWolff Vaulting & Sporthorses, Nienke, un’ ex-volteggiatrice lei stessa, ci ha gentilmente accolti e prestato i suoi cavalli per l’allenamento e per le gare, offrendoci un intenso programma di pratiche quotidiane sulla sua “Movie” (un cavallo finto con movimento meccanico per simulare l’andatura al galoppo) e sul cavallo ogni due giorni. Abbiamo lavorato sodo con l’aiuto di Daniel Janes ed Emily Rose che ha anche portato in Europa il suo cavallo Eldoctro dalla California), entrambi medaglie di bronzo ai campionati mondiali del 2021 per la gara di squadra (e Daniel anche vincitore di un’altra per il suo pas-de-deux con Haley Smith).

Photo Credits: Nienke DeWolff

Da Nienke si sono allenate anche Averill Saunders, che a soli 18 anni è già stata selezionata per rappresentare il Canada nei campionati mondiali senior di Herning (DEN), e Mhairi Hume, che rappresenterà la Gran Bretagna sempre ai mondiali 2022. Tra questi atleti estremamente affermati…c’ero anch’io! assieme ad altre volteggiatrici dalla California, Michigan, e Colorado.

Photo Credits: Nienke DeWolff

Abbiamo incontrato gli adorabili cavalli da volteggio DeWolff: Christmas PSZ, Wallis e Icarus, che hanno accompagnato volteggiatori da tutto il mondo in gare internazionali e campionati mondiali junior e senior. Dopo una settimana piena di potenziamento, stretching, allenamenti, corse, ma anche di divertimento, abbiamo salutato Daniel, Emily, Averill e Mhairi, che sono partiti per il rinomato CHIO Aachen, con la speranza di riuscire ad andare a vederli gareggiare alcuni giorni dopo. Infatti, siamo stati fortunatissimi e, dopo aver ottenuto biglietti e accrediti, ci siamo avventurati in sette in un’auto per un viaggio di tre ore fino ad Aachen.

Ad Aachen esibizioni di volteggio mozzafiato

Photo credits: Naomi Morgenthaler

Dal 1924, CHIO (Concours Hippique International Officiel) Aachen è considerato uno dei festival equestri internazionali più prestigiosi al mondo, che ospita competizioni in varie discipline equestri al più alto livello (salto ostacoli, dressage, concorso completo, tiro a quattro e volteggio). Con una distesa di tende di venditori che sembrava quasi senza fine e un’arena traboccante di spettatori, è stata proprio un’esperienza magica. Per non parlare poi delle esibizioni di volteggio mozzafiato a cui ho avuto la grande fortuna di poter assistere: Lambert Leclezio che sembrava galleggiare in aria (e si è pienamente meritato un 10 per l’aspetto artistico), Manon Moutinho che danzava in totale armonia sul cavallo senza sforzo, Thommy Brusewitz che stava in verticale come se fosse in piedi e Sam Dos Santos, che è arrivato secondo al suo primo Aachen nonostante abbia solo 16 anni! Impressionati e ispirati da un tale spettacolo, è finalmente arrivato il nostro turno di gareggiare, questa volta a Flyinge, in Svezia.

Debutto a Flyinge

Dopo un viaggio di cinque ore in auto, una traversata in traghetto di nove e un’altra mezz’ora d’auto, siamo arrivati a Flyinge Kungsgård, il centro equestre nazionale svedese che nel 1600 ha anche ospitato le scuderie reali del sovrano Carlo Gustavo X. Questo centro, che è uno dei più antichi al mondo, è anche riconosciuto per il suo lavoro di selezione e di allevamento di cavalli pregiati, in particolare il “Warmblood” svedese.

Photo credits: Naomi Morgenthaler

Le strutture sono bellissime perché hanno mantenuto le loro caratteristiche storiche e, piccola curiosità, ospitano sui tetti grossi nidi di cicogne, uccelli che sono diventati quasi un’attrazione popolare del luogo. Non avevo mai gareggiato in un’arena così grande, quindi ero abbastanza preoccupata, a dire il vero, e il numero di paesi rappresentati al CVI era sorprendente rispetto all’America, dove spesso gli unici volteggiatori stranieri provengono dal Canada. A Flyinge c’erano perfino atleti venuti dall’Australia! Ma, nonostante tutto, ho fatto del mio meglio e mi sono divertita un sacco! Sono riuscita a godermi il resto delle gare, ammirando pas-de-deux, squadre e individuali di atleti che, anche nella mia categoria, si sono esibiti in routine stupende.

Photo credits: Naomi Morgenthaler

…quello che mi piace del volteggio: il senso di comunità che ci lega ovunque ci troviamo

L’atmosfera era eccezionale…Quando i volteggiatori che conoscevamo entravano nell’arena, ci mettevamo ad applaudire e a fare il tifo così forte che coprivamo perfino gli annunci e sentire gli altri fare la stessa cosa per me e le altre due volteggiatrici con cui sono entrata in gara è stato proprio elettrizzante. Non penso potrò mai dimenticarlo. Ho incontrato e ritrovato persone gentilissime a Flyinge–è proprio quello che mi piace del volteggio: il senso di comunità che ci lega ovunque ci troviamo.

Sono estremamente grata a tutti quelli che hanno reso possibile quest’esperienza–Daniel Janes, Carolyn Bland e soprattutto Nienke e il caro Icarus 🙂 Posso anche essere tornata a casa senza coccarda blu ma sono piena di riconoscenza  e di bei ricordi …e sono anche rientrata con la valigia leggermente appesantita da una bella giacca di DeWolff!