Il primo concorso dell’anno è sempre un po’ speciale perché spesso, non è un CVI ma un concorso di World Cup, e talvolta, come quest’anno, è anche la finale, quindi quello che chiude l’anno agonistico precedente.
Basilea (SUI), St Jakobshalle, 11-14 gennaio finale di World Cup.
I concorsi WC sono sempre difficili sia per i cavalli che per i volteggiatori, se non altro perché le condizioni di gara sono molto diverse da quelle usuali: un’arena molto più “chiusa”, luci molto intense, ma soprattutto sono caratterizzati da un inizio tutt’altro che soft, visto che gli obbligatori non sono previsti e si parte subito con l’esercizio tecnico, a con un libero più lungo, per giunta! È un test notevole soprattutto per i cavalli, ma anche per gli atleti che ci sono sopra.
La competizione di Basilea si preannuncia fin dalla carta estremamente interessante, sono in lizza quasi tutti i migliori atleti sulla piazza. Purtroppo non è stato possibile per The Vaulting Review assistere alla competizione dal vivo, la raccontiamo avendola vista da video.
Impegno e riscatto. Sembra il titolo di uno dei romanzi di Jane Austin, e l’inizio è anche molto simile, ci sono protagonisti “svantaggiati” che grazie alla loro forza di volontà arrivano ad ottenere quello che vogliono. Ed è andata proprio così!
In Italia c’è un detto: “Anno bisesto, anno funesto”, ma almeno per Claudia Petersohn – la lunger – e il suo team, Rebecca Greggio, Davide Zanella e naturalmente Orlando Tancredi, il bellissimo pomellato, il proverbio è stato decisamente smentito. Hanno vinto la Coppa del Mondo 2024 nella categoria Pas de Deux. Questo inizio di anno ha portato loro la soddisfazione e la serenità che erano state brutalmente tolte in un 2023 veramente nero. Questa vittoria ha soffiato via l’amarezza e la delusione che aleggiavano da tanti mesi tra gli elementi della squadra italiana. Sono stati tutti fantastici. Si sono rifatti battendo da ogni punto di vista i migliori del mondo. Anche Orlando Tancredi, il loro grigio, ha ottenuto valutazioni più che buone. Ora sono pronti a ricominciare più forti e determinati che mai.
Amareggiata la coppia formata da Diana Harwardt e Peter Künne (GER, A. Harwardt, Sir Laulau) che sembra essere destinata al ruolo di eterna seconda, ma date le grandi potenzialità che hanno fino ad ora dimostrato non dubitiamo che continueranno ad essere uno dei pas de deux favoriti nelle prossime competizioni. Al terzo gradino del podio si posiziona l’inossidabile duo svizzero Zoe Maruccio/Syra Schmid (M. Heuer, Latino V. Forst), sulla breccia ormai da anni e in grado di offrire sempre un ottimo spettacolo. In particolare grazie ad una pregevole prima prova, Zoe Maruccio e Syra Schmid hanno battuto le campionesse europee in carica Romana Hintner ed Eva Nagiller (AUT, K. Haidacher, Idefix 25). Forse perché Romana Hintner ha annunciato il suo ritiro dopo questa competizione, ma la coppia austriaca Hintenr/Nagiller, che ha tanto spesso alternato successi e delusioni, ha presentato nel primo round il loro iconico e simpatico libero del burattino, lasciando per il secondo atto della gara quello più serioso in bianco e nero che lo scorso anno è valso loro la medaglia d’oro ai campionati europei.
Anche Jannik Heiland (GER, B. Rosiny, Dark Beluga FRH) ha avuto la sua rivincita.
Theo Gardies (FRA, S. Langlois, Sir Sensation) lo aveva superato agli Europei grazie ad un libero eccezionale, questa volta invece la sua prova, benché eccellente, non è stata sufficiente per prevalere sul tedesco. Heiland ha condotto due gare splendide, mentre Gardies ha lasciato nel tecnico qualche frazione di punto di troppo. Continua il momento di grazia di Viktor Brüsewitz (GER, J. Schönteich, Goldjunge). Dopo l’eccellente prova data agli scorsi Europei, conferma il suo stato di ottima forma conquistando la medaglia di bronzo. Ma davvero vuole ritirarsi ora?
Per le ragazze il podio è una copia conforme a quello di Flyinge 2023.
Alina Ross (GER, J. Schönteich, Goldjunge) aveva accarezzato l’idea di una vittoria dopo lo splendido esito con cui si era conclusa la prima manche, ma nel libero ha davvero avuto un’esitazione di troppo e Kathrin Meyer (GER, S. Meyer, San Classico S Old) è invece stata perfetta e si conferma regina. Freestyle strepitoso quello di Ilona Hannich (SUI, M. Winkler-Bischofberger, Rayo De La Luz), chiaramente il migliore, grazie al quale ha scalato una classifica che sembrava veramente compromessa, raggiungendo il podio.
Concludiamo con un incoraggiamento. Anche se questa in competizione non sono andati come avrebbero desiderato, bisogna fare i complimenti ai due atleti canadesi, Averill Saunders (CAN, N. Vorberg, Rockemotion) e Daniel Klotz-Dedora (CAN, K. Haidacher, Lavalino) perché è veramente difficile competere a tali livelli alla loro giovanissima età. Fa veramente piacere che il Canada stia costruendo una squadra competitiva, di questi atleti sentiremo sicuramente parlare ancora molto negli anni a venire. Non devono scoraggiarsi perché è sotto gli occhi di tutti che nel volteggio la maturità (anche anagrafica) gioca un ruolo fondamentale.
Qui le classifiche complete