È partito ufficialmente domenica 3 marzo il 1° Grande Trofeo delle Regioni di Volteggio (da non confondersi con la Coppa delle Regioni che si svolgerà come ogni anno a giugno), un trofeo a più tappe, il più lungo e articolato che si sia mai visto nel volteggio italiano e, soprattutto, novità assoluta, il primo a prevedere un premio in denaro per i circoli vincitori. Infatti, per mettere un po’ di pepe e spronare veramente tutte le associazioni ad una adesione più regolare alle competizioni e venire incontro all’altro grande problema del volteggio, vale a dire la cronica mancanza di fondi e gli alti costi da sostenere, è stato deciso di trasformare gli usuali singoli appuntamenti di primavera ed autunno in tappe di un circuito interregionale di ampio respiro. Alla conclusione di tutte le gare, gli organizzatori, cioè alcuni Comitati Regionali della FISE tramite i loro dipartimenti di Volteggio, stileranno una classifica e assegneranno, oltre alla classica medaglia ai vincitori, un premio in denaro ai circoli che si distingueranno.
Anche se non sempre esplicitamente dichiarati, gli obiettivi perseguiti dal comitato organizzatore sembrano essere essenzialmente quattro: quello di valorizzare le società che si impegnano nel promuovere il volteggio dal punto di vista agonistico, quello di premiare gli atleti il cui rendimento è più costante nel tempo, quello di ricercare un maggiore coordinamento tra comitati regionali, ed in particolare tra gli organizzatori degli eventi, nonché di attribuire un riconoscimento concreto ai circoli che hanno profuso impegno sia in termini di lavoro che economici nella scelta e preparazione del cavallo da volteggio.
Il progetto nasce dall’interesse dei dipartimenti volteggio dei comitati regionali di Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto, che in seguito sono riusciti a coinvolgere anche le rappresentanze della disciplina in seno ai comitati di Friuli Venezia Giulia, Lazio e Sicilia. Di fatto al momento rientrano nel progetto praticamente tutte le regioni italiane dove attualmente si pratica il volteggio a livello competitivo, ludico e/o agonistico. Come dire un’esigenza sentita proprio da tutti.
Dodici tappe si snoderanno da marzo ad ottobre e toccheranno molte, se non proprio tutte, le regioni citate.
Ma entriamo nel dettaglio del trofeo.

Il regolamento

Il regolamento prevede che ogni circolo e ogni atleta debba partecipare ad almeno due, a scelta, tra le tappe in calendario, più obbligatoriamente alla finale che sarà presumibilmente una gara in due manches. Salvo problemi organizzativi che possano insorgere, la finale dovrebbe svolgersi in occasione dei Campionati Italiani.
Da regolamento ogni associazione sportiva “guadagnerà” un punto presenza per la partecipazione di ogni proprio atleta tesserato (anche se dovesse concorrere in due categorie distinte, ad esempio come individuale e in squadra) in ciascun concorso (due alla finale). Il punteggio più alto, ottenuto sommando i punti di ogni gara, darà diritto alla vincita in denaro. Quindi, maggiore è il numero di gare a cui si partecipa e maggiore sarà il punteggio totalizzato. Per quanto riguarda la classifica degli atleti, invece, verrà stilata facendo la media tra il risultato ottenuto nella finale e la media tra i due migliori risultati ottenuti nella fase di qualificazione.

I premi

La FISE premierà con una medaglia i podi di tutte le categorie, mentre alcuni Comitati Regionali, tramite il Comitato Organizzatore, offriranno l’ambito premio in denaro ai circoli più meritevoli secondo le seguenti modalità (i premi non sono cumulabili, se un circolo dovesse vincere più premi, dovrà sceglierne uno e cedere gli altri ai seguenti in classifica):
750 € al circolo che acquisirà il maggior numero di punti presenza durante tutto il trofeo nelle categorie agonistiche.
750 € al circolo che acquisirà il maggior numero di punti presenza durante tutto il trofeo nelle categorie ludiche.
500 € al circolo che acquisirà il maggior numero di punti presenza nelle categorie integrate e F open.
500 € al circolo che otterrà il punteggio più alto nel libero delle categorie ludiche durante la finale di trofeo.
500 € al circolo che otterrà il voto più alto nell’artistico nella categoria individuale D.
500€ al circolo che otterrà il voto cavallo finale più alto tra le categorie * ** ***.

Se si analizza il progetto nel suo complesso, l’ottica principale che sembra aver guidato il Comitato Promotore è quella dello sviluppo della disciplina del volteggio nel senso più ampio del termine. Questo obiettivo si intende perseguirlo puntando ad aumentare visibilità e spettacolarità del volteggio, con conseguente (si spera) aumento del numero di iscritti, il tutto tramite l’organizzazione di numerose gare e un reale incoraggiamento alla loro partecipazione. È inutile dire infatti che sebbene la competizione dovrebbe essere quantomeno uno tra gli scopi principali della pratica di uno sport, nel volteggio la partecipare ad un concorso non è un’impresa da poco, sia per i club/istruttori, che per le famiglie. Spostarsi anche di qualche centinaio di chilometri con cavallo al seguito, per tutta la giornata o anche di più, magari sostenendo le spese per vitto e alloggio fuori casa, è una cosa che pesa e non poco, è quindi comprensibile che la presenza non sia usualmente massiccia.
Di qui l’idea di organizzare un certo numero di concorsi il più possibile ben distribuiti nel tempo e nel territorio, in modo che più o meno ogni circolo abbia la possibilità di partecipare a più gare senza sobbarcarsi trasferte eccessivamente lunghe e onerose.
Che dire quindi di tale iniziativa? Lodevolissima senz’altro, forse perfettibile, ma sicuramente positiva.

Gli obiettivi

Certamente questo torneo ha già raggiunto un primo obiettivo importante, quello del coordinamento tra regioni ed organizzatori dei vari eventi. Si è riusciti ad esempio ad evitare il sovrapporsi delle date delle competizioni, con l’unica eccezione di due di fine settembre, poiché risulta difficile sia anticiparne che posticiparne una delle due, vista la vicinanza dei Campionati Italiani.
Più che apprezzabile naturalmente anche l’idea che gli atleti si confrontino sulla base di più sfide. Era da molto che si sentiva la necessità di una classifica non basata su una gara secca, ma su più prove, dove anche la costanza nel rendimento venga ad assumere una certa rilevanza. Sarebbe bello (chissà mai se riusciremo ad arrivarci) che il confronto si basasse anche su un numero maggiore di gare.
Due dei premi vanno nella direzione di incentivare la spettacolarità del volteggio. Si vuole premiare la “bellezza” degli esercizi, poiché sicuramente è uno degli aspetti che attira di più e che rende piacevole la visione anche ad un pubblico non esperto.
Benvenuto anche al premio per il miglior cavallo! Il volteggio è comunque e sempre uno sport di squadra, e della squadra fa parte anche il nostro amato quadrupede. Battute a parte, è importante valorizzare questo aspetto, soprattutto nell’ottica delle competizioni internazionali dove ormai è indubbio che per emergere c’è assoluto bisogno di cavalli competitivi. Mi piace pensare, comunque, che il premio non sia solo per il sostegno all’acquisto di un “bel cavallo”, ma sia anche un riconoscimento al lounger che lo prepara.
Il punto più critico è, a mio parere, l’attribuzione dei primi tre premi, quelli basati esclusivamente sulla presenza. Sicuramente non è facile stilare un regolamento “giusto” in senso assoluto, che tenga conto di tanti aspetti a volte tra loro contrastanti. Il punto relativo alla scelta dei criteri per il premio ai circoli è sicuramente un tentativo pregevole, che però non necessariamente arriva esattamente al punto, sempre che come supposto l’obiettivo sia quello di valorizzare la crescita del volteggio in termini generali, pur attraverso il numero dei volteggiatori che partecipano alle gare. Il problema è che è il criterio di assegnare semplicemente un punto presenza ad ogni tesserato iscritto alla gara risulta forse un po’ troppo squilibrato a favore dei grandi circoli già affermati, mentre è indubbio che chi attualmente ha più bisogno di sostegno sono proprio i piccoli centri, disseminati in tutta Italia, con poca tradizione, ma tanta voglia di crescere e mettersi in gioco.
Un’ultima considerazione. Dato che anche il Comitato Organizzatore, come si evince dal regolamento, ritiene probabile che i vari club partecipino essenzialmente ai CVN più vicini a casa, sarebbe auspicabile che i team di giudici chiamati a valutare nelle competizioni della stessa regione siano diversi. Penso che sia importante che i concorrenti possano essere valutati da soggetti diversi. È vero a questo proposito che una difficoltà non certo trascurabile derivi dal fatto che i giudici in Italia non sono molti, ma allora anche la loro crescita sia dal punto di vista numerico che professionale potrebbe essere qualche cosa da incentivare.
Detto questo, come The Vaulting Review non possiamo che augurare il massimo successo all’iniziativa. Potrà sembrare un piccolo passo, ma con tanti piccoli passi si percorrono chilometri! Quindi avanti tutta! Avrete il nostro sostegno.
Qui le classifiche del trofeo aggiornate a cura del comitato organizzatore.