Non è la prima volta che Ermelo (NED) ospita i campionati mondiali di volteggio equestre juniores, anzi, è stata la prima location della maggiore manifestazione per under 18. occorsa solo quattro anni fa, nel 2015, in quell’occasione però non c’erano in concomitanza, come quest’anno, anche i campionati europei assoluti. Quattro anni fa a Ermelo veniva consacrato Juan Martin Clavijo (COL) che si confermerà campione anche due anni dopo a Ebreichsdorf (AUT). Vincere due edizioni consecutive di una competizione di una tale portata è veramente eccezionale, basti pensare che una tale impresa è riuscita solo alla grandissima Joanne Eccles (GBR). Nel 2015 Clavijo riuscì nell’impresa di battere il superfavorito Lambert Leclezio, allora ancora portabandiera dei colori Mauritani, proprio quel Leclezio che solo tre anni dopo, l’anno scorso, si è rifatto ed è riuscito in un’impresa storica, vincendo nientemeno che i WEG 2018 a Tryon (USA) alla giovanissima età di 20 anni, il più giovane campione del mondo. Quest’anno non vedremo Clavijo, ormai senior, ma avremo la possibilità di ammirare nuovamente Leclezio, che ora fa parte della squadra francese. Ce la farà Lambert, magari con l’aiuto delle austriache Katharina Luschin e Jasmin Lindner a contrastare lo strapotere della squadra Germanica? Chi vivrà vedrà, dice il detto, comunque ad Ermelo si svolgerà una kermesse sicuramente elettrizzante speriamo di buon auspicio per tutto il volteggio equestre dato che si registrano partecipanti di ben 24 nazionalità diverse, ben oltre le usuali provenienze del “centro Europa”. Ci sono alcune “new entry” come il Lussemburgo, che gareggia con Philip Backer, o l’Ecuador, con Manuela Martinez Restrepo, oltre ad altri graditissimi “ritorni”. Certo sono molto meno le nazioni che possono schierare atleti in tutte o quasi le categorie, ed in particolare presentare delle squadre, segno che molto lavoro c’è ancora da fare. Ma ogni cammino comincia con qualche piccolo passo, ed anche se il tragitto appare lungo e faticoso, i costi delle trasferte spesso proibitivi se non sostenuti da una federazione che “ci crede”, e sembra molto difficile tenere il passo con le grandi compagini di tradizione, non bisogna mai smettere di crederci. L’augurio è che il volteggio diventi in tutto il mondo popolare e seguito come in Germania, la cui forza dirompente sta nell’enorme bacino di praticanti che le permette sempre di esprimere qualcuno ai più alti livelli in qualunque categoria. Non che altre nazioni non abbiano mai formato grandissimi campioni, anzi, ma sono stati per lo più come fulgidissime e spettacolari comete, che però una volta passate non ritornano e lasciano dietro di sé solo pallide polveri in attesa che ne ricapiti un’altra. La Germania ha invece un’intera corte di pianeti che ruotano intorno al sole del volteggio: ci sono sempre, più o meno visibili, più o meno luminosi, ma ci sono sempre!
Comunque sia, alla frizzante cerimonia di apertura, animata dalla divertente performance di tre dei migliori volteggiatori mai esistiti (Nicolas Andreani, Joanne Eccles e Kai Vorberg) è stato bello vedere un tale sventolio di colori diversi. Un in bocca al lupo a tutti i partecipanti, regalateci lo spettacolo che sappiamo sapete tutti offrirci e che vinca il migliore!