Nuova Zelanda, la terra dei Kiwi, Maori, degli All Blacks ma anche (e soprattutto, per quanto ci riguarda) la casa del Kapiti Equestrian and Vaulting Centre. Questo è l’unico club della nazione ad offrire il volteggio come sport agonistico, e solo pochi altri lo presentano come ippoterapia o avviamento all’equitazione. Praticamente non c’è competizione, visto che non si tengono gare nazionali, e ciò è già abbastanza per mettere in risalto l’incredibile livello raggiunto dal Team Nuova Zelanda per partecipare al World Equestrian Games in Normandia nel 2014. Come qualcuno potrebbe ricordare, la squadra si è classificata nona su diciassette partecipanti alla competizione con una performance accattivante e ben eseguita, che ricordo come un bel tributo alla loro nazione.
Una fortunata coincidenza
Ma facciamo un passo indietro e partiamo dall’inizio. A quanto pare, il volteggio in Nuova Zelanda soffre della stessa “malattia” da cui è afflitto in molte altri Stati del globo: è la meno comune tra le discipline equestri (anche se i Neo Zelandesi l’hanno lentamente riconosciuto per il bello sport qual è, grazie al successo riportato ai WEG) e, per quanto possa sembrare incredibile, all’epoca dell’inizio di questa storia nessuno dei fondatori del club aveva niente a che fare con i cavalli o il volteggio. Una fortunata coincidenza? Assolutamente sì e cominciò tutto nel 1993 quando Lyn e Glen McIntyre mandarono il figlio David a studiare in Germania per un anno. Ora, tutti noi sappiamo che la Germania è la Mecca del volteggio, ma all’epoca loro erano assoluti neofiti e, per una fortunata coincidenza, David fu ospitato da una famiglia chiamata Lensing. Suona familiare? Scommetto di sì, perché quella era la famiglia di Christoph Lensing, che il tempo provò essere uno dei migliori volteggiatori di sempre e che all’epoca si stava allenando per i WEG 1994. “David, essendo un ragazzo atletico e sportivo cominciò ad allenarsi con Christoph e si innamorò del volteggio ed il suo mondo. Dopo aver trascorso nove mesi allenandosi con i migliori volteggiatori ed allenatori della Germania fu il primo volteggiatore neozelandese a rappresentare la nazione ai WEG del 1994 a The Hague, in Olanda.” E come potrebbe finire questa storia se non con la creazione della prima scuola di volteggio nel suo Paese natale? Christoph Lensing andò in Nuova Zelanda ed aiutò i McIntyre a muovere i primi passi nel mondo del volteggio. Da allora hanno ospitato molti atleti ed allenatori provenienti da tutti il mondo che li hanno aiutati a creare e consolidare la loro attività agonistica. Tra questi, la svedese Catarina Strom rimase talmente colpita dalle potenzialità del movimento del volteggio in Nuova Zelanda, che si trova ancora lì per lavorare con loro. Dopo David McIntyre nel 1994, Hannah Mills rappresentò la nazione come individuale ai WEG 2006 ad Aachen (GER) e nel 2014 finalmente la magia era compiuta, riuscendo a raggiungere l’obiettivo che Lyn McIntyre si era prefissata vent’anni prima: portare una squadra nazionale a gareggiare alla massima competizione.
Viaggi e difficoltà
In ogni caso, la Nuova Zelanda è una terra molto lontana e non solo dall’Europa, che possiamo considerare un po’ il centro del mondo del volteggio. L’essere pronti per gareggiare ai WEG richiede grandi sforzi e molto lavoro, ed il volteggio ha bisogno tanto di prestanza atletica, quanto della fiducia nel cavallo e dell’attitudine alla gara cosa che, onestamente, non va molto d’accordo con le particolari condizioni in cui versa lo sport nella nazione. Portare i cavalli oltreoceano è molto costoso, quindi la squadra deve sempre gareggiare su cavalli in prestito che si trovano già nel Paese.
“Ciò rappresenta ovviamente una notevole difficoltà per i nostri volteggiatori, visto che il muoversi insieme al cavallo e sfruttare il suo galoppo è una parte così importante dello sport. Inoltre, la fiducia nel cavallo e nel lunger è fondamentale per eseguire un buon libero. Abbiamo quattro cavalli su cui i nostri atleti possono allenarsi, in questo modo cerchiamo di abituarli a cavalli di differenti dimensioni e andature, il che è un buon allenamento, ma assolutamente insufficiente. Ecco perché cerchiamo sempre di recarci nel luogo delle competizioni con largo anticipo, cosicché possano fare più allenamenti possibili con il cavallo che useranno in gara.”
Nel 2010, l’intera squadra ha trascorso cinque settimane in Germania, ospitata da Christoph Lensing, ed ha preso parte a tre competizioni.
Vivere lo sport
Gare e viaggi a parte, comunque, è piuttosto complicato tutto il processo di allenamento ed il tenere gli atleti concentrati ed interessati. L’essere in qualche modo isolati dal resto della comunità sportiva internazionale ha probabilmente influenzato il modo di vivere lo sport e di allenarsi, ma sono riusciti senza dubbio a fare di necessità virtù e hanno trovato il giusto modo per raggiungere il livello che hanno mostrato ai WEG.
“Non abbiamo scadenze da rispettare. Possiamo concentrarci per tutto il tempo necessario sulla tecnica degli obbligatori senza la pressione di dover eseguire le figure più complicate in gara prima che siano effettivamente in grado di farle. Essendo uno dei pochi club nello Stato ci permette di spaziare. Alleniamo i nostri atleti sul trapezio, i nastri e altre arti circensi, danza e altre discipline che li aiutano molto a migliorare le loro perfomance a cavallo. Il volteggio è una disciplina trasversale, più i volteggiatori vengono allenati con una varietà di competenze diverse, più saranno a proprio agio nel volteggiare.”
Beh, sicuramente il tempo gli ha dato ragione. Ai WEG tutto il duro lavoro ha pagato ed aperti gli occhi degli spettatori ad un nuovo, talentuoso team.
Ma questo era quattro anni fa, ed il 2018 è di nuovo l’anno dei World Equestrian Games. Per quanto mi sarebbe piaciuto vedere le Kiwi in gara a Tryon, il Kapiti Equestrian and Vaulting Centre non potrà mandare nessun atleta negli Stati Uniti, ma si stanno preparando per portare una squadra Junior ai mondiali 2019 ad Ermelo (NED). Non abbiamo molto altro da dire, quindi, che a presto e in bocca al lupo!