Cassidy Palmer (27 giugno 1993) si è avvicinata al volteggio all’età di 5 anni. Ha gareggiato sia individualmente che in squadra negli Stati Uniti, sia al trotto che al galoppo. Ha provato a qualificarsi per i campionati del mondo 2012 per rappresentare gli Stati Uniti nel pas de deux. Da allora ha preso parte insieme alla sorella Kimberly a diverse competizioni internazionali in tutto il mondo.
Kimberly Palmer (1 giugno 1995) ha seguito le orme di sua sorella nell’avvicinarsi al volteggio fin da piccola. Come la sorella ha gareggiato sia come individuale che in squadra.
Tra i loro risultati si annoverano il quinto posto ai WEG 2014 in Normandia, il settimo ai campionati del mondo 2016 a Le Mans e la vittoria al CVIO Verden 2015.
Se siete fan degli sport artistici, potreste sapere quando sia comune identificare una figura, ad esempio nel pattinaggio su ghiaccio o in ginnastica artistica, con il nome dell’atleta che per primo l’ha eseguita. Nella mia esperienza, ho sempre notato come i volteggiatori tendano a dare agli esercizi nomi simpatici e, a volte, stravaganti. Il risultato è che spesso uno stesso esercizio ha dieci nomi diversi. Si può sentire qualcuno esclamare “Ho messo l’arabesque nel mio libero” e un’altra persona rispondere “Io non lo faccio. Ho preferito inserire un angelo”, quando stanno parlando dello stesso semplice in piedi su una gamba. Oppure a volte si cerca di descrivere una figura che non ha un nome vero e proprio e tutto quello che si può dire è “quell’esercizio che faceva quella persona x”. Troppa confusione, no? Ma se cominciassimo a dare ad alcune figure nuove ed originali dei nomi veri, magari in qualche modo collegati al loro “inventore”? Il volteggio potrebbe avere il proprio equivalente del movimento Cassina o del salto Lutz!
Per questo primo articolo mi sono focalizzata sugli Stati Uniti ed ho parlato con le sorelle Palmer riguardo alla figura nella foto. Come loro stesse me l’hanno descritta, si tratta di una figura dinamica in cui Cassidy, stando in ginocchio rivolta all’indietro, lancia Kimberly lasciandola volare per qualche secondo. Semplicemente, il LANCIO PALMER!
“Eravamo entrambe nella posizione perfetta per una figura dinamica in cui fossi per aria, libera per una frazione di secondo.”
Come è nata la figura? Come vi è venuta l’idea?
Cassidy: “Volevamo fare una figura in cui io fossi in ginocchio all’indietro, perché mi sento molto sicura. Volevamo avere un momento dinamico in cui “lasciarci andare” anche perché la canzone principale nel nostro esercizio era Let it go dal film Frozen.”
Kimberly: “Eravamo entrambe nella posizione perfetta per realizzare una figura dinamica in cui fossi per aria, libera per una frazione di secondo. Inizialmente dovevo staccare anche le braccia, ma non ha funzionato molto bene. Un giorno mi sono tenuta e le mie gambe sono volate in aria. A quel punto sapevamo che quella era la figura giusta.”
Cosa vi ha ispirato nella creazione?
“Il nostro tema, Frozen, e specialmente la canzone Let it go. “
Cosa è successo la prima volta che l’avete provata a cavallo?
Cassidy: “È andato tutto bene già al primo tentativo. Il lancio non è venuto molto alto, ma non è successo niente di male.”
Kimberly: “Siamo riuscite ad eseguire l’esercizio al primo tentativo. Non sono andata molto in alto, l’altezza è venuta con la pratica.”
“All’inizio era difficile giudicare con quanta forza sollevarla in aria. Un paio di volte si è addirittura rovesciata oltre la mia testa.”
Quali sono state le fasi di preparazione?
Cassidy: “Il primo passo è stato provarla a terra sui tappetini. Poi sempre a terra ma senza materassi. Quando abbiamo cominciato ad ideare la figura per me era difficile giudicare con quanta forza alzare Kimmy. Un paio di volte si è addirittura rovesciata oltre la mia testa! Dopo l’abbiamo provata a cavallo finto. Quando ci siamo sentite a nostro agio lì, l’abbiamo tentata a cavallo. In realtà l’abbiamo provata direttamente al galoppo, senza passare per il passo, perché è molto più facile sfruttare il movimento del cavallo.”
Kimberly: “Per prima cosa l’abbiamo provata a terra, poi un milione di volte a cavallo finto e alla fine a cavallo. L’abbiamo provata direttamente al galoppo.”
Come vi siete sentite la prima volta che è venuta a cavallo?
Cassidy: “È stato fantastico! Sicuramente è stato meglio per Kimmy, visto che lei è quella che vola. Sapevamo di aver creato una figura unica, è stato un momento incredibile.”
Kimberly: “Mi sembrava di volare.”
Quanto tempo ci è voluto prima che foste soddisfatte?
Cassidy: “Onestamente, non sono soddisfatta di alcun esercizio finché non riesce perfetto in gara. Ci è voluto circa un mese perché venisse bene. Ma eseguire qualunque esercizio su un cavallo in movimento può essere imprevedibile alle volte.”
Kimberly: “Non sono soddisfatta finché la figura non viene in gara. Ho adorato questa figura fin da subito, ma ne sono stata soddisfatta dopo i WEG 2014.”
Qual è stata la prima gara in cui l’avete presentata?
“La prima volta è stata ai WEG 2014.”
Come hanno reagito il pubblico, i giudici o gli altri atleti quando hanno visto questa figura per la prima volta? Avete ricevuto qualche commento particolare?
Cassidy: “Assolutamente! Tutti ci hanno detto quanto fosse creativa e precisa. Quando l’abbiamo eseguita nel primo round ai WEG il pubblico ha sussultato.”
Kimberly: “Il pubblico ha sussultato per la sorpresa. Era qualcosa di nuovo agli occhi di tutti.”
State pensando a qualcosa di nuovo per questa stagione?
Cassidy: “I mondiali 2016 sono stati l’ultima gara per il nostro pas de deux, quindi la risposta è no. Però Kimmy è sempre in cerca di nuove figure per l’individuale in preparazione per i WEG 2018.”
Kimberly: “Non competeremo più nel pas de deux :(.”
Nel pattinaggio su ghiaccio o in ginnastica artistica i nomi degli esercizi sono spesso collegati al nome della prima persona ad eseguirle. Come chiamereste il vostro esercizio? Proponeteci dei nomi!
Cassidy: “Il lancio Palmer.”
Kimberly: “Cassidy mi lancia letteralmente in aria, quindi lo chiamerei il lancio Palmer.”