Ci siamo finalmente! I Campionati Europei sono ufficialmente iniziati. Quest’anno l’appuntamento estivo è tutto per gli under 18, i nostri favolosi “junior”.
Siamo a Kaposvár, in Ungheria, capoluogo della provincia di Somogy, distante circa 180 km da Budapest. La città è ridente, accoglie con il suo rassicurante stile mitteleuropeo, ed è lambita dal lago Deseda, notevole attrazione sia dal punto di vista naturalistico che turistico, cosa che sicuramente verrà apprezzata da atleti ed accompagnatori.
La prima giornata ufficiale è come sempre già molto intensa. I ragazzi sono alloggiati tutti insieme, ospitati in modo spartano come può esserlo un campus universitario, ma in un totale clima di cameratismo. OTTIMA SCELTA! Non solo per il fatto di riunirli tutti in un solo luogo, ma anche per quello di non offrire “troppi lussi”. È il modo migliore per creare contatti ed amicizie tra un selfie e l’altro, scattato nelle semplici camere, con le buffe smorfie del caso che tanto piacciono ai giovani. Anche così si gettano le basi per un’Europa senza barriere, veramente unita e cooperativa. È lo Sport con la S maiuscola, da vivere nello spirito di De Coubertin.
In mattinata si concludono gli arrivi, e cominciano i primi timidi allenamenti non ufficiali. Alle 13 il primo grande scoglio: la visita veterinaria. Solo chi non è dell’ambiente può pensare che la gara non sia ancora cominciata. Anche il cavallo migliore potrebbe essere scartato: basta un colpo di calore, un calcio un po’ più forte dato in camion durante il trasporto, un incidente qualunque, anche banale, per compromettere tutto. Infatti, anche se quasi sempre gli atleti indicano un cavallo di riserva, di fatto, nel momento in cui il proprio viene escluso, la gara è quasi certamente compromessa. E poi è inutile negarlo, la prima idea sul cavallo che poi dovranno valutare, i giudici se la fanno proprio in questa occasione.
Il climax della giornata si raggiunge però con la cerimonia di apertura.
Sfilano ordinati i giovani campioni, con un sorriso un po’ teso stampato sulle labbra. Ostentano una sicurezza mal celata carica di aspettative e il giusto orgoglio per le loro divise. Sono il futuro dello sport, rappresentano la propria nazione, chi per la prima volta, chi invece no e si atteggia già da veterano. La partecipazione è di per sé una grande conquista.
I lunger seguono apparentemente tranquilli, ma si sa che la competizione la fanno anche loro. Portano sulle spalle la doppia responsabilità degli allievi e dei cavalli.
Lo speaker annuncia le squadre, la commozione invade anche gli spettatori, i genitori soprattutto, che hanno speso tanto (in tutti i sensi) in questa impresa. Hanno gioito con i loro figli nelle vittorie, li hanno incoraggiati e sostenuti nei momenti difficili, questa festa è un po’ anche per loro.
Ecco il gruppo Italiano! In gara quattro individuali e la squadra. I nostri colori sono portati da Rebecca Greggio (Claudia Petersohn, Emir Du Beaumont), Sofia Ronchi (Laura Carnabuci, Filon), Isabella Spillantini e Edoardo Dall’Amico (Nelson Vidoni, Dante). La squadra, capitanata da Laura Carnabuci e formata da Ludovica Anania, Arianna Di Paola, Antonio Popolo, Sofia Ronchi, Giada Samiolo e Arianna Siliberti si esibirà su Filon.
A domani.
Campionati europei volteggio equestre Junior 2018: day 0
