Dicono che gli incontri, se sono importanti, a volte si ripetono. Nel mio caso, il primo incontro con Aachen era stato nel 2015, in occasione dei campionati europei multidisciplinari senior.
È un’aria diversa quella che si respira ad Aachen, l’antica Aquisgrana.
Lo capisci subito appena arrivi in una città che si agghinda a festa in occasione di quello che è uno dei più importanti appuntamenti della cultura equestre: CHIO. Il World Equestrian Festival che riunisce cinque discipline per dieci giorni di spettacolo equestre. Bandiere e cartelloni ad ogni angolo, perfino biscotti dedicati nelle vetrine delle caratteristiche Bäckerei. Il luogo non potrebbe essere più appropriato per una manifestazione del genere. Come Aquisgrana è stata ai tempi di Carlo Magno crocevia di popoli e culture, così CHIO è crocevia e tappa obbligata per il mondo equestre, che guarda a questa manifestazione come a una di quelle pochissime dove i migliori si affrontano.
La Albert-Vahle Arena, la casa del volteggio all’interno del World Equestrian Festival, non sarà la più bella in termini architettonici, ma l’atmosfera è frizzante e carica d’attesa, un po’ perché quello tedesco è l’ultimo appuntamento prima dei campionati europei e mondiali, un po’ perché la partecipazione non è garantita a tutti, e il solo fatto di essere in lista è un implicito riconoscimento dell’essere tra i grandissimi. Il volteggio equestre è tradizionalmente la disciplina che inaugura la manifestazione e monopolizza l’attenzione dei primi tre giorni di gara. La Germania è stata la grande protagonista vincendo tutte le categorie (Derks, Brusewitz, la coppia Kay-Derks nel pas de deux e il team Fredenbeck) e vincendo anche la Coppa delle Nazioni, forse l’evento più importante e prestigioso, i cui vincitori vengono incisi nel pannello della Hall of Fame appeso all’entrata dello stadio del salto ad ostacoli.
Individuale femminile: Team Neuss al top
A poco più di una settimana dall’inizio dei campionati europei di Ermelo (NED), la Germania si candida come la principale favorita per la conquista del titolo. Ad Aachen nella categoria individuale non c’è stata partita. Fin dalla manche obbligatoria Janika Derks (Jessica Lichtenberg, Caruso Hit) si è piazzata saldamente in testa alla classifica lasciandosi alle spalle le altre concorrenti e chiudendo la gara con 8.533, a due decimi dalla seconda classificata, la connazionale e compagna di squadra Pauline Ridl (Jessica Lichtenberg, Flamant) con 8,335. Il terzo gradino del podio è andato alla danese Sheena Bendixen su Klimthoms Ramstein agli ordini di Lasse Kristensen. Sfortunata Nadja Büttiker (Klimthoms Ramstein, Lasse Kristensen), svizzera in forze al team Voltige Lütisburg. Seconda dopo gli obbligatori a poca distanza dalla Derks, è stata notevolmente penalizzata da una caduta nell’esercizio tecnico e, nonostante un buon libero, non è riuscita a risalire oltre la settima posizione. Doveroso è anche citare la prova della giovanissima tedesca Alina Ross. Appena diciottenne e alla prima esperienza da senior, Alina si è piazzata quarta (e terza delle tedesche in gara) lasciandosi alle spalle altre atlete più esperte di lei.
Individuale maschile, Brüsewitz quattro volte campione
Se tra le donne il podio a tinte rosso, nero, oro era stato interrotto dalla parentesi danese, tra gli uomini non è stato così anzi, la Germania ha piazzato tutti i suoi cinque atleti nelle prime cinque posizioni, distanziando il sesto classificato (Dominik Eder, AUT, Karin Bohmer, Crossino, 7,932) di ben cinque decimi dal quinto (Jannis Drewell, GER, Simone Drewell, Qualimero, 8,474). La vittoria è andata a Thomas Brüsewitz del Team Norka su Eyecatcher, con Alexandra Knauf alla longia. Questa è per il venticinquenne la quarta vittoria consecutiva al CHIO di Aachen. Sul secondo gradino del podio è salito Julian Wilfling (Lars Hansen, Feliciano 44), mentre terzo si è classificato Jannik Heiland (Barbara Rosiny, Dark Beluga). In quarta posizione troviamo Viktor Brüsewitz su Sky Walker 16 accompagnato da Gesa Bührig.
Competizione a squadre
Nuova categoria ma la musica non cambia. Reduci dal concorso internazionale di Ebreichsdorf, i team Fredenbeck e Norka si sono sfidati ancora una volta sul campo di Aachen. Vittoria finale il Team Fredenbeck (Gesa Bührig, Claus 51), che ha conquistato la prima posizione del podio entusiasmando ancora una volta con la propria performance ispirata all’urlo di Munch. Seconda piazza per il Team Norka (Patric Looser, Calidor 10), mentre terzi si sono classificati gli austriaci di UVT Eligius (Cornelia Trimmel, Leokado).
Pas De Deux, Kay-Derks e Van Gerven-Congia volano ad Ermelo
A costo di sembrare ripetitivi, la Germania ha dominato la competizione pas de deux, dove le tre coppie teutoniche in gara si sono date battaglie all’ultimo punto per conquistare l’accesso ai campionati europei in Olanda. Emozionanti e perfetti nella prima manche di sabato, la coppia Johannes Kay-Janika Derks (Jessica Lichtenberg, Diamond Sky) ha vinto la gara e strappato il primo pass per Ermelo, ottenendo però “solo” il terzo miglior punteggio del libero finale nella competizione domenicale. Qualche sbavatura di troppo nel libero coreografato sulle note di The Void dei Muse, ha permesso alle altre due coppie tedesche, rispettivamente Justin Van Gerven-Chiara Congia e Diana Hardwart-Peter Kunne, di conquistare le prime due posizioni nella seconda manche. La classifica finale ha visto comunque Kay-Derks sul primo gradino del podio distanziando Van Gerven-Congia (Alexandra Knauf, Picardo 13), la seconda coppia che vedremo in gara con i colori tedeschi ad Ermelo, di un solo centesimo di punto. Hardwart e Kunne (Hendrik Falk, Sir Laulau), vicecampioni d’Europa juniores l’anno scorso a Kaposvar (HUN), si sono dovuti “accontentare” della terza posizione scendendo di un gradino dopo una prima manche particolarmente buona.
Nations Cup
Ormai ne siamo abituati: la Nation Cup, due individuali ed una squadra i punteggi vengono sommati a risultare un punteggio nazionale, sembra essere la vetrina delle realtà più ricche (e, per forza di cose, più forti) del panorama del volteggio equestre internazionale. Partendo da questa premessa non è una sorpresa che la Germania abbia, ancora una volta, piazzato le proprie due rappresentati sui primi due gradini del podio. D’altra parte, ad Aachen gioca in casa ed è caso raro, come dimostra la Hall of Fame all’ingresso dello stadio del salto ad ostacoli, che sul primo gradino non abbia svettato il tricolore tedesco. Vittoria dunque al team Germania 1, con Janika Derks (Jessica Lichtenber, Caruso Hit), Jannik Heiland (Barbara Rosiny, Dark Beluga) ed il Team Norka (Patric Looser, Calidor 10). Germania 2, composta da Julian Wilfling (Lars Hansen, Feliciano 44), Jannis Drewell (Qualimero OLD, Simone Drewell) e dal Team Fredenebeck, seconda con un punteggio totale di 27.275. I nostri complimenti vanno ad Hannah Steverding, subentrata a Mila Koböck nel libero di squadra di Fredenbeck, senza alcun allenamento a cavallo. A Mila Koböck infortunatasi durante la gara di sabato, vanno i migliori auguri di pronta guarigione della redazione. Al team austriaco, Sarah Koch (Nicole Obermayr, Lemon Tree 3), Dominik Eder (Karin Bohmer, Crossino) e UVT Eligius (Cornelia Trimmel, Leokado) è andata la medaglia di bronzo.
Solo due squadre non hanno preso parte alla Nation Cup, ma hanno comunque gareggiato in una competizione a squadre separata che ha aperto la giornata di domenica. Entrambe danesi, la vittoria è andata alle vichinghe del team Denmark BIS (Turbo AF Kloster, Maria Rasmussen), che si sono lasciate alle spalle le connazionali del Voltigeklubben Thommysminde (Thomas Bisgaard, Carelato).