Torben Jacobs (25 gennaio 1992), ha cominciato a fare volteggio da bambino. Tra i suoi successi si contano la medaglia d’oro europea a squadre 2017, la medaglia d’oro pas de deux 2011, la vittoria nella FEI World Cup 2016 pas de deux, la medaglia d’argento ai WEG 2014 nel pas de deux e, sempre nel pas de deux, le medaglie d’argento europee del 2015 e 2017.

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Margherita Sonego (c) Torben Jacobs e Theresa Sophie Bresch, 2017

Torben Jacobs è probabilmente uno dei volteggiatori più esperti e di successo del momento. Ha gareggiato al massimo livello in tutte e tre le specialità e ottenuto ottimi risultati in ognuna di esse. L’oro europeo a squadre della scorsa estate è solo l’apice di una carriera incredibile che vanta anche un bronzo individuale agli europei juniores 2010 a Stadl Paura ed innumerevoli medaglie nel pas de deux. Non posso negare di essere una sua grande fan già da un po’ ormai. È davvero difficile scegliere il mio freestyle preferito tra l’esercizio che ha presentato ai WEG 2014 a tema Tarzan, oppure quello del 2015, splendido, dove lui e la compagna Pia Engelberty interpretavano i vampiri. Ma cosa rende Torben Jacobs Torben Jacobs? Ho parlato con lui e questo è quanto ho scoperto.

“Volevo solamente provare, ma mi è piaciuto subito ed ho smesso di giocare a calcio.”

Come hai cominciato a far volteggio (e quando)?

Ho cominciato a fare volteggio all’età di 10 anni. Prima giocavo a calcio ma volevo provare anche un altro sport. Ho cominciato per caso. All’inizio volevo solo provare, ma quando ho cominciato mi è piaciuto immediatamente ed ho smesso di giocare a calcio.

Hai un ricordo speciale legato al volteggio che vuoi condividere con noi (può essere importante, divertente, triste,…)?

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Margherita Sonego (c) Torben Jacobs e Pia Engelberty, 2015

Ci sono molti ricordi speciali! Uno dei miei preferiti riguarda i campionati europei del 2011, dove ho vinto la mia prima medaglia d’oro nel pas de deux. Ne ero molto sorpreso perché Thessy (Theresa Sophie Bresh, ndr) ed io avevamo cominciato ad allenarci insieme solo a marzo di quell’anno. Poi ovviamente anche i campionati europei 2015 ad Aachen. In gara l’atmosfera era fantastica, ma immagino che competere ai campionati nel proprio Paese sia sempre un momento speciale nella vita di un atleta. Anche la medaglia d’oro a squadre agli scorsi europei è un altro ricordo speciale, perché è stata la mia prima medaglia con la squadra. Abbiamo lavorato molto per conquistarla e in squadra è sempre più intimo.

Quali sono per te gli esercizi più difficili?

Negli obbligatori è assolutamente la salita. Ed essendo un maschio… tutti gli esercizi di flessibilità=) Un volteggiatore deve lavorare molto per essere flessibile.

Puoi descrivere la tua giornata tipo di allenamento?

Dipende un po’ dalla specialità (pas de deux o squadra). Normalmente comincio con il riscaldamento in palestra insieme al resto della squadra o a Thessy. Spesso cominciamo con esercizi di ginnastica e fitness. In estate andiamo spesso a correre nella foresta vicino al maneggio. Dopodiché ci spostiamo a cavallo finto o su movie e proviamo il libero o gli obbligatori. Prima di cominciare a cavallo lo puliamo e lo facciamo passeggiare un po’. Mentre il lunger scalda il cavallo noi continuiamo a provare a cavallo finto oppure seguiamo i nostri programmi di allenamento. Solitamente a cavallo proviamo o gli obbligatori o il libero, non mischiamo le due cose. Una volta terminato l’allenamento a cavallo ci spostiamo di nuovo in palestra per una sessione di allenamento su movie o fitness. Alla fine lavoriamo sulla flessibilità o facciamo yoga con il nostro allenatore Bamdad Memarian. Una volta a settimana facciamo un allenamento di sola ginnastica. Lavoriamo sulla forza, tensione, coordinazione, resistenza e flessibilità.

Hai qualche rito scaramantico?

In realtà no, cerco di mantenere sempre lo stesso iter di preparazione. Secondo me la cosa più importante è proprio avere una routine nella preparazione.

E il tuo motto?

No pain, no gain.

Il volteggio è sempre uno sport di squadra indipendentemente se si compete come individuale, pas de deux o in squadra. Come si costruisce quindi una buona chimica di squadra?

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Margherita Sonego (c) Team NORKA, 2017

La cosa più importante è divertirsi. Se non ti diverti durante i semplici allenamenti e in gara non è possibile avere una buona atmosfera all’interno della squadra. Tutti i miei compagni di squadra, di pas de deux, gli allenatori, i lunger, tutti quanto all’interno del club in poche parole, amici. Stiamo insieme spesso anche al di fuori del volteggio. Sono una seconda famiglia.

“Disciplina ed ambizione, ma non dimenticare il divertimento.”

Qual è l’aspetto più difficile dell’essere un volteggiatore?

Per me è l’organizzazione. Oltre alla mia carriera nel volteggio studio anche medicina. Al momento lavoro in ospedale cinque giorni alla settimana, mi alleno e studio in vista della laurea. Perciò devo organizzare allenamenti, stage, gare, amici, famiglia, lavoro ed esami. Alle volte è molto difficile e stressante, ma amo quello che faccio e questo è l’importante. Fortunatamente ho un super team (sia in maneggio che a casa) che supporta me ed i miei studi. Non potrei farcela senza.

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Margherita Sonego (c) Torben Jacobs e Theresa Sophie Bresch, 2017

Per un volteggiatore ogni cavallo può essere molto diverso dall’altro. Chi è (o è stato) il tuo “cavallo del cuore” e cosa c’è di speciale in lui?

Questa è una domanda difficile. Immagino debba essere Danny Boy OLD, visto che è con lui che ho raggiunto i miei successi più importanti. Ha un galoppo molto energico, è davvero comodo volteggiare su di lui.

Qual è la tua figura caratteristica, o una che ti piace eseguire in modo particolare?

Non ho una figura caratteristica, è più una cosa da individualisti. Nel pas de deux mi piace molto la figura di yoga che eseguo all’indietro sul ginocchio di Thessy. Nel libero di squadra dello scorso anno invece è la verticale che la volante esegue sulle mie spalle collo contro collo. Il risultato è una posizione particolare.

Hai qualche consiglio per chi comincia?

Disciplina e ambizione, ma non dimenticare il divertimento. Ama quello che fai!