di Ilaria Luna, Washington D.C.

Ciao ragazzi! Oggi vi voglio raccontare una bella storia. Due anni fa, facevo parte della squadra Topaz Vaulters qui da me in America. I due responsabili, Mike e Kay Strauss, erano una coppia gentilissima che aveva una sensibilità eccezionale per i cavalli e una grande generosità d’animo. Poco ne sapevo, ma avevano cominciato il volteggio solo per permettere alla loro figlia di provare quel nuovo sport che la affascinava tantissimo. Quindi, da genitori senza alcuna esperienza con il volteggio e che avevano montato e accarezzato un cavallo solo due o tre volte (quando erano ancora bambini), si sono trovati a dirigere una squadra intera. Ho avuto il piacere e l’onore di poter fare alcune domande a Mike sulla sua esperienza col volteggio ed ecco cosa ho scoperto!

Ilaria: Mike, come hai scoperto e cominciato il volteggio?

Mike Strauss: La nostra figlia maggiore, Liz, partecipò a un Pony Club in Virginia e alla competizione del National Pony Club ebbe l’opportunità di vedere una dimostrazione di volteggio… Se ne innamorò subito e presto ci ritrovammo a cercare una squadra locale che allora era Great Falls Pony Club Vaulting Team (che poi diventò il Great Falls Vaulters di oggi). A quel tempo, la loro volteggiatrice migliore, Jennifer Williams, era appena partita per l’università. Allora la sede della squadra era a Great Falls, in Virginia. Restammo con loro per vari anni ma quando si trasferirono in Maryland noi ci spostammo a Topaz Vaulters perché era più vicino e perché la nostra volteggiatrice aveva bisogno di un cavallo da trotto, non da galoppo come quelli di Great Falls.

Ilaria: Quanto difficile è stato diventare un allenatore e un longeur?

Mike Strauss: Quando ho cominciato, ero quello che teneva il cavallo e quella era praticamente l’unica cosa che facevo per Great Falls. Quando ci spostammo a Topaz Vaulters, mia moglie Kay voleva aiutare e l’allenatrice, Chris, le insegnò a fare la longeuse. Lei poi me lo mostrò. A quel punto, ci fu data una cavalla di otto anni, di razza Shire, chiamata Andromeda (Dromie), una cavalla molto forte. Lavorai con lei ma fu sempre difficile controllarla perché voleva essere al comando. Dopo una routine particolarmente difficile a una competizione locale, Jennifer Williams, allora una giudice, mi consigliò di non usare più quella cavalla perché era troppo pericolosa. Allora Chris decise che che era ora che la squadra pagasse per farmi imparare l’addestramento dei cavalli. Feci varie lezioni con Red Revelle, un’allenatrice, e Dromie si addomesticò velocemente. Sei mesi dopo, alla competizione seguente, Jen disse che se non avesse già visto la cavalla, non avrebbe potuto immaginare che avesse causato difficoltà. Pochi anni dopo, Dromie permise a Topaz di vincere i campionati nazionali del 2005! Imparare a fare il longeur non era difficile ma impiegai tanti anni per sentirmi a mio agio a fare il longeur a tanti cavalli diversi.
E per diventare allenatore, osservai tanto allenamento quando ero longeur. Ma il passo più grande fu il corso della FEI insegnato da Lasse Kristensen. È lì che imparai tanto sull’organizzazione e su come allenare i volteggiatori.

Ilaria: Hai mai avuto esperienza con i cavalli prima di cominciare il volteggio?

Mike Strauss: Risposta facile: No. Sono cresciuto a Los Angeles e fatte eccezione per varie cavalcate, non avevo nessuna esperienza.

Ilaria: Quali sono alcuni degli episodi memorabili o buffi della tue relazioni con i cavalli?

Mike Strauss: Quello più memorabile fu una delle tante volte in cui feci da guardia notturna durante le due nostre competizioni annuali. Una notte, io e mio figlio stavamo per andare a letto, ma qualcuno bussò alla porta del nostro piccolo trailer parcheggiato lontano dalle stalle dei cavalli. Era la polizia locale. Chiesero se avessimo perso un cavallo (era mezzanotte passata). Li portai alle stalle per mostrare che tutti I cavalli erano presenti. In ogni caso mi dissero che c’era un grande cavallo nero e speravano che lo potessi tenere per la notte. Mi chiesero anche se avessi un trailer per andare a prenderlo. Per fortuna, c’era un uomo che dormiva nel suo trailer vicino a noi. Lo svegliai e ci avventurammo a recuperare il cavallo. Era una cavalla e si trovava a sei miglia dalle nostre stalle. Era in piedi in un campo da basket vicino a un’autostrada a sei corsie, non illuminata, vicino all’accesso per l’aeroporto… ed era completamente nera! Sarebbe stata invisibile in strada. Dopo averla vista, seppi che era una cavalla da volteggio, ma non una che conoscessi. Riuscimmo ad identificare che cavalla fosse e a che squadra appartenesse. Quando la riportammo alla stalla erano ormai le tre del mattino e ci dovevamo svegliare per le sei. Alla competizione del pomeriggio, io ero al cronometro per il giudice, che lodò la calma della cavalla. Io gli assicurai che era probabilmente perché passò la maggior parte della notte ad aggirarsi per Fairfax County!
Il momento più eccitante per me fu quando il nostro cavallo Ben portò Topaz alla vittoria ai campionati nazionali del 2010. La sua andatura regolare e la sua abilità a seguire la musica ed aggiustare i suoi passi stupì i giudici… ed io ero contentissimo di avere il privilegio di poter lavorare con un cavallo eccezionale.

Ilaria: Che cosa ti ha motivato a creare una squadra di volteggio?

Mike Strauss: Noi non abbiamo creato Topaz. L’abbiamo ‘ereditato’ quando l’allenatrice, Chris Appel Bucierka, si ammalò e non fu più in grado di sostenerla.

Ilaria: Che consiglio daresti ai bambini che vogliono cominciare il volteggio?

Mike Strauss: Il volteggio è per PRIMA cosa divertimento. Partecipa, lavora sodo, ma soprattutto, divertiti! Non necessariamente diventerai un volteggiatore internazionale ma quanti bambini alla tua scuola possono dire di poter stare in piedi su un cavallo che corre?!

Mike e Kay sono andati in pensione l’anno scorso ma sono sicura che anche in Texas dove abitano ora non perderanno l’amore per i cavalli, e chissà, magari presto sentiremo parlare ancora di loro come allenatori e longeur di una nuova squadra!