ph. Riccardo Antongiovanni

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Devo confessare che quasi non ci credevo più, dopo l’ennesima chiusura subita nella nostra vita, dopo tutte le volte che ci siamo illusi che la normalità fosse nuovamente a portata di mano, dopo aver visto cancellare ad uno ad uno tutti i concorsi internazionali di questa travagliata primavera, non pensavo che il nostro sport potesse ricominciare, almeno a livello nazionale. L’emozione che ho quindi provato vedendo pubblicati i primi CVN in calendario è stata grande, e le sensazioni sono state per certi versi contrastanti, euforia e aspettativa da una parte, timore di una nuova delusione dall’altra. Il fatto quindi che almeno il primo si sia compiuto è in verità una grande gioia.

ph. Riccardo Antongiovanni

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Siamo a Marina di Pisa (PI) presso il Centro Ippico Boccadarno, dove domenica 18 aprile 2021, si è svolto il primo concorso di volteggio equestre della stagione. Forse non sono stati molti i partecipanti, ma nonostante ciò l’esperienza è stata positiva, almeno secondo organizzatori, giudici e partecipanti. Emerge soprattutto la scarsa partecipazione nelle categorie ludiche, anche se probabilmente c’era da aspettarselo, visto che solo gli agonisti hanno potuto allenarsi con una certa regolarità durante l’inverno.

ph. Riccardo Antongiovanni

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Grazie alla giornata senza pioggia la competizione si è potuta svolgere all’aperto. Il circolo di gara è stato allestito in modo che il pubblico potesse stare ad opportuna distanza dai concorrenti ed anche tra di loro. In adempimento alle regole anticovid il concorso si è di fatto svolto a porte chiuse, infatti erano ammessi solo due accompagnatori per atleta. Come raccontato dal presidente di giuria Emanuele Righetto (gli altri giudici erano Cinzia Vasta e Alice Marchetti, non male per un CVN!), anche se le posizioni del pubblico non erano regolamentate e i genitori andavano e venivano dai bordi del campo senza tribune, ha prevalso il senso civico e il buonsenso, ed il comportamento, almeno durante lo svolgimento della gara, è stato in generale consono alle attuali prescrizioni anticontagio.  Un po’ più critica è stata la fase delle premiazioni, in cui, anche se fatte all’aperto, si è creato qualche piccolo assembramento. Forse, suggerisce Righetto, vista la situazione le premiazioni, anche di concorsi piccoli, andrebbero divise almeno tra ludico ed agonismo, se non categoria per categoria.

ph. Riccardo Antongiovanni

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un’esperienza positiva per i bambini

La gara ha assunto anche un altro aspetto importante, quello di primo banco di prova per il nuovo regolamento delle categorie ludiche, sicuramente le più svantaggiate dal protrarsi dell’emergenza covid. Sempre secondo Righetto, è stata in generale sicuramente un’esperienza positiva per i bambini: visto il clima attuale il poter uscire in gara ritiene sia stato sicuramente molto positivo, ha visto tutti i piccoli entusiasti e felici, anche se sicuramente a volte un po’ tesi dopo il lungo stop.

ph. Riccardo Antongiovanni

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Nonostante la modalità covid attualmente vigente, che per molti aspetti le penalizza, le squadre ludiche sono riuscite comunque ad esprimersi. Certo è che soprattutto per i più piccoli si è evidenziata la difficoltà nella salita e discesa veloce, per cui Righetto, che oltre ad essere giudice è anche istruttore e capisce bene le problematicità insite in questi passaggi, si interroga sul fatto se non sia preferibile interrompere il cronometraggio in questo frangente per permettere agli atleti di salire e scendere in sicurezza, con il dovuto distanziamento. Si augura inoltre che, nell’ipotesi vengano fatte ulteriori modifiche al protocollo covid del volteggio, esse vengano rese note il prima possibile visto che sono già in calendario altri concorsi a breve scadenza, e permettere di conseguenza il corretto lavoro dei tecnici e degli atleti.

 

Per le categorie agonistiche lo scenario è diverso. Anche per loro il covid ha pestato duro, di fatto ha eliminato la possibilità di effettuare qualunque esercizio di squadra, ma almeno come individuali i ragazzi si sono potuti allenare. Come sempre la categoria D è stata la più partecipata, ma sorprendentemente non sono affatto andate deserte neppure le categorie 1* e 2 *. Per la categoria 2*, dove si è imposta

ph. Scavalcando Volteggio Equestre

ph. Scavalcando Volteggio Equestre

Margherita Bargagna (Scavalcando Volteggio Equestre, L. Monico, Cranach’s) si è optato per una classifica unica, anziché suddivisa in senior, junior e children, La categoria 1* invece è stata normalmente suddivisa in junior e senior, vinte rispettivamente da Ursula Seeger (ASD L’Unicorno, S. Lucchesi, Ducati) e Irene Calabria (A.S.D La Casella, S. Lucchesi, Giovanni 164). Nella categoria Individuale D, con una lotta all’ultimo centesimo di punto, si è imposta Alessia Nuti (A.PO.DI. Livorno, R. Cordon, Welasco), seguita da tutte le altre concorrenti a poca distanza.  La categoria 3* è stata rappresentata dalla sempre attiva e presente Valeria Tomei (ASD L’Unicorno, S. Lucchesi, Ducati), instancabile promotrice del volteggio italiano.

Riportiamo le sue parole, perché pensiamo siano piene di entusiasmo e speranza:

ph. Riccardo Antongiovanni

“Ritornare sui campi gara devo dire è stata un’emozione che mi era mancata molto, potermi confrontare con il giudice e valutare tutto il lavoro svolto in questi mesi è stato un toccasana per ‘la testa’. Dico testa perché questo è uno sport che richiede molto impegno, sforzo fisico e tanto tempo… E senza gare, senza obbiettivi, per me è stata dura rimanere sempre concentrata e propositiva. Spero proprio quindi che le cose migliorino e si possa tornare con regolarità alle competizioni.

Per me è stata un’esperienza davvero positiva, una nuova spinta verso quello che spero sarà un anno migliore rispetto al 2020.

ph. Riccardo Antongiovanni

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Non so se le competizioni internazionali si potranno fare o meno quest’anno, però sono convinta che per il bene di tutti gli atleti, almeno a livello regionale, una gara al mese sarebbe ideale farla… perché chi più e chi meno siamo tutti un po’ agonisti e lavorare verso un obbiettivo vicino è più gratificante che lavorare verso un traguardo troppo lontano nel tempo. Poter essere valutati al di fuori dell’ambito del proprio team è sempre positivo per un atleta e io personalmente ne ho sentito tanto la mancanza”.

ph. Riccardo Antongiovanni

Un sentito ringraziamento a Riccardo Antongiovanni e a Scavalcando Volteggio Equestre per averci fornito le foto che accompagnano questo articolo.