Anna Cavallaro raccontata dai suoi cavalli.

CANDY PEZZATA

Ahhh come mi ricordo di te, uno scricciolo di 11 anni, con i capelli corti, da maschiaccio. Sei arrivata a mano del papà, e mi hai guardato con gli occhi spalancati. So che cosa stavi pensando: “è possibile fare ginnastica su un cavallo? Posso provare anch’io? È semplicemente meraviglioso!” Non eri mai salita su un cavallo, ma in compenso te la cavavi proprio bene in ginnastica artistica, quindi abbiamo potuto subito lavorare sul “metterci insieme”. So che mi hai amato fin dal primo profondo sguardo tra di noi, ed io ti ho dato tutta me stessa per farti capire che il volteggio equestre era il tuo sport. E così è stato. So che ti sono sembrata gigantesca all’inizio, ma, come facevo con gli altri bambini, se ti vedevo un po’ in difficoltà rallentavo, qualche volta anche mi fermavo. Non che sia capitato così spesso, dopotutto si è visto subito di che pasta eri fatta. L’anno dopo eri già in gara e vincitrice nella categoria Test 1 (più o meno equivalente all’attuale E ndr). È stato quindi con estremo piacere che ti ho “ceduta” subito ad Unor il cavallo degli agonisti.

UNOR

Già, la grinta non ti è mai mancata, sempre con i capelli corti con gli “spunciarotti” (traduzione dal Veneto: ciuffi di capelli ribelli che uscivano da tutte le parti), chissà se ero io a farteli venire. So che non sono mai stato un tipo facile, il mio galoppo era un po’ rigido, spingevo molto, ma almeno per gli obbligatori non ero male! Comunque con me nel ’99 hai vinto il tuo primo campionato italiano individuale juniores, che a quell’epoca si limitavano agli under 14, poi si era subito “senior”. E fu così, che quello stesso anno affrontasti la tua prima gara internazionale, ma non con me. Chi cresce ha bisogno di cavalli in grado di supportarlo in ogni aspetto.

WALZER DI LUNGAIANO

… e sei arrivata a me! Anche a 13 anni continuavi ad essere uno scricciolo, quindi sei diventata la volante della squadra! Mi dicono che ero un signor cavallo, elegante, morbido è lunghissimo. Perfetto per la squadra. Quella squadra me la ricordo benissimo, tu eri la piccola ed eri stata presa sotto l’ala da Elisabetta Dal Monte, Betty per tutti. Lei era l’anima del gruppo, indimenticabile. Ci siamo separati nel 2002, quando hai lasciato il vecchio club “Lo Sperone” che stava chiudendo e ti sei unita indissolubilmente alla neofondata “La Fenice”. Non ti ho seguito in quell’occasione, ma non ti ho mai dimenticato, e quando solo qualche anno fa ti ho rincontrata per caso, come un vecchio amico mi sono commosso, e forse una lacrimuccia è scesa anche a te.

ADENAUER

So che mi hai sempre definito dispettoso, e forse lo ero, visto che mi piaceva tenere Nelson (Vidoni, il lunger ndr) sempre sul chi vive. Qualche volta mi sono anche divertito a pestare i piedi ai malcapitati volteggiatori, ma so anche che mi consideravi semplicemente BELLO! D’altra parte venivo dalla Germania, là mi conoscevano ed apprezzavano, e ciò non ha certo nuociuto al volteggio italiano. Finalmente tu e tutta la squadra vi siete fatti notare anche a livello internazionale. Risultati sempre migliori si sono succeduti: nel 2002 settimi ai WEG di Jerez de la Frontera (ESP), nel 2003 quinti agli europei di Saumur (FRA), nel 2004 quarti ai mondiali di Stadlpaura (AUT). Che rabbia quella volta! Abbiamo mancato il podio proprio per un soffio. Nel 2005 finalmente gareggiamo solo io e te, comincia la tua carriera da individuale, dove hai espresso tutto il tuo talento.

Nel 2006 ai WEG di Aachen (GER), al tuo secondo anno in individuale, entriamo in finale e ci classifichiamo dodicesimi, per noi e il volteggio italiano è la svolta.

Da questo momento in poi siamo sempre cresciuti. Nel 2007 siamo decimi agli europei di Kaposvar (HUN). Nel 2008 abbiamo avuto però una brutta battuta d’arresto. A Vienna, durante un CVI che si svolgeva nella stupenda cornice del Prater, il dolore fisico, quello vero, ti ha raggiunto per la prima volta. Per un banale movimento ti sono saltati i legamenti del ginocchio destro. Non è stata colpa mia, il terreno era brutto… Comunque quella è stata la nostra ultima volta insieme. Avrei preferito non lasciarci in questo modo, ma almeno so che se anche hai dedicato tutto il resto dell’anno alla riabilitazione, la stagione successiva, quella del 2009, eri di nuovo in campo, ancora una volta con la squadra e quello che sarà il tuo vero compagno a quattro zampe per la vita. Era giunto il momento di Harley.

HARLEY

All’inizio Anna, non ti ho avuto tutta per me, ti ho condivisa con tutta la squadra, e ne sono stato felice perché avevi bisogno di rientrare con calma, non potevi buttarti subito nell’arena dopo la lesione che avevi subìto ai legamenti del ginocchio. Il 2009 è stato comunque un anno con soddisfazioni. Agli europei di Malmö (SWE) ci siamo classificati quinti, ed anche se in cuor proprio si sperava di più, non è stato un brutto risultato. Nel 2010 la squadra si scioglie e siamo definitivamente solo tu ed io, ed è semplicemente amore! La nostra storia nasce e cresce sempre più, ogni giorno aumenta il nostro affiatamento e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. 2010 WEG di Lexington (USA), decima classificata. 2011 europei a Le Mans (FRA) 7^. 2012 mondiali ancora a Le Mans, sesto posto. Quello stesso anno cominciamo anche l’avventura World Cup. La finale della prima edizione a cui partecipiamo è stata esaltante quanto rocambolesca. In quell’occasione ti sei dimostrata ancora una volta la leonessa che sei. Ho temuto seriamente di non gareggiare in quell’occasione, ma tu, dopo una nottata passata in pronto soccorso con una flebo sul braccio per una gastroenterite sei voluta comunque scendere in arena. Hai semplificato un po’ il tuo libero eliminando i passaggi più faticosi, è siamo arrivati terzi! Un successo! Nel 2013 agli europei ad Ebreichsdorf (AUT), uno stupendo risultato ed una piccola beffa insieme. Siamo secondi per pochi millesimi. Tu Anna sei stata stupenda, grandiosa, prima sia nel tecnico che nell’artistico, ma Ghost Alfarvad Z, il cavallo della danese Rikke Laumann, prende più di me, è ci battono. Quell’anno però ci prendiamo anche una bella rivincita, vinciamo la nostra prima Coppa del Mondo a Braunschweig (GER). Anna è la prima tra le amazzoni e i cavalieri italiani ad ottenere il prestigioso premio. In cuor nostro speriamo anche che questo successo contribuisca a far conoscere un po’ di più il volteggio nel mondo dell’equitazione italiana. Nel 2014 ancora una medaglia d’argento ai WEG in Normandia (FRA) e replichiamo la vittoria in World Cup.
E siamo al 2015 ahimè, doveva essere il grande anno, ed invece è stato l’anno più triste. Anche questa volta “per colpa mia”. Non sono nella mia forma migliore e alla visita veterinaria agli europei di Aachen vengo scartato. Un colpo tremendo per tutti. Per me è arrivato il momento di lasciare il volteggio ai livelli più alti. Sono triste, ma anche felice di essere stato il tuo cavallo, IL CAVALLO DI ANNA CAVALLARO, e di sapere che tu cercherai sempre qualcosa di me nei tuoi prossimi compagni di gara.
Ormai sei una delle grandi, temuta ed ammirata da tutte le volteggiatrici.

L’appoggio sul mio fianco con una mano sola, la salita in verticale d’impostazione, certamente non comune tra le ragazze, erano tratti distintivi del tuo libero.

Per non parlare di quell’elemento coreografico in cui ti sedevi sulla mia groppa, semplice, ma talmente elegante che è diventato un classico. Hai reso il volteggio equestre italiano competitivo: non si può dimenticare la tutina candida, romantica, la scelta della musica con la calda voce del tenore Bocelli che canta Con te partirò. So che quella canzone era dedicata anche un po’ a me, ed io con te sono partito per il mondo, ho attraversato l’oceano ed avrei continuato a farlo, se solo avessi potuto.

DANTE

Ciao cara Anna, lo so, non abbiamo gareggiato a lungo insieme, non sono il tipo più adatto a te, ma devi almeno riconoscermi il merito di averti traghettato verso Monaco in un anno molto difficile. In fondo abbiamo avuto qualche soddisfazione anche noi, anche se è durata poco. Mi dispiace non avere quelle caratteristiche che ti avrebbero permesso di esprimerti al meglio, comunque insieme, anche se non abbiamo vinto, siamo pur arrivati in finale alla World Cup 2015-2016.

MONACO

Eccomi qui, sono il tuo presente. Io sono il prescelto, quello che ti ha permesso di continuare ad essere l’atleta competitiva di prima. Lo so che è stata dura dopo quel tremendo giorno ad Aachen, nel 2015. Quello doveva essere il tuo anno. Abbiamo lavorato sodo fin da subito e abbiamo ottenuto un piccolo miracolo. Nessuno credeva che dopo solo pochi mesi di allenamento saremmo riusciti ad arrivare in podio ai mondiali 2016. Non è stato facile, lo ammetto, eri un po’ tesa, soprattutto nel tecnico, che di solito è il tuo forte, ma tu sei una che non molla mai. A te il volteggio proprio piace, è la tua vita, non sei mai appagata dai tuoi risultati (nel 2017 conquisti anche la tua terza World Cup!), né le delusioni ti fermano, non il quarto posto agli europei del 2017 e neppure l’infortunio ai WEG 2018 a Tryon (USA). Quella sì che è stata una mazzata! Avevi appena eseguito uno splendido esercizio! Quel ginocchio, quello che già si era lesionato in passato, ha ceduto di nuovo. Non posso scordare la tua espressione di dolore, ho capito subito che per un po’ non avremmo più potuto lavorare insieme. Ma ora sei tornata, ed io sono pronto. Sono il tuo presente, ma sarò anche il tuo futuro.

CANDY LA PONY

Voglio dirti qualche cosa anch’io, Anna. Sono piccola, e forse anche un po’ goffa, non ho mai veramente volteggiato con te, ma io ti conosco sotto un aspetto che è una delle parti migliori di te.

Tu, la grande campionessa, hai insegnato ai bambini ad amarmi, a coccolarmi, a prendersi cura di me agli allenamenti e prima e dopo ogni gara. Ti sei spesa per loro, eri sempre presente.

Ti ho vista allenare, sostenere, far sognare tanti piccoli atleti! Con me li hai portati ad amare il volteggio, ad eseguire i primi difficili esercizi, a superare paure, a condividere emozioni, speranze e delusioni. Abbiamo fatto crescere tanti magnifici bambini, prima ancora che volteggiatori. Sei paziente, ma rigorosa, prepari i tuoi piccoli allievi alla perfezione e loro ti adorano. Sì, forse non ti ho fatto volteggiare, ma ti ho fatto far volteggiare e sognare.

Anna Cavallaro non è solo questo, è sicuramente l’atleta più rappresentativa del volteggio italiano, vincitrice di ben dieci campionati italiani assoluti e uno under 14 nella categoria individuale, oltre naturalmente alle numerose vittorie in concorsi internazionali. Nel corso di questa sua lunga carriera sportiva le sono stati conferiti vari premi tra cui la medaglia d’oro al valore atletico. Per il palmares completo potete consultare https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Cavallaro