Luci ed ombre, tempesta e sole sfavillante. La trasferta dell’Italia a Flyinge (SWE) sede dei Campionati Mondiali Junior e Young Vaulters, nonché dei Campionati Europei di volteggio equestre, ha visto un alternarsi di alti e bassi, eccitazione e sconforto come non mai. Sicuramente positiva l’esperienza Mondiale, assolutamente desolante quella Europea. Cominciamo con le buone notizie.

Dopo molti anni di astinenza, il volteggio italiano juniores ha ottenuto ben due riconoscimenti straordinari: prima il bronzo nell’individuale femminile, poi addirittura l’oro nel pas de deux.

Era tanto tempo che all’Italia mancava una medaglia negli junior, ne abbiamo ottenute due in un colpo solo.  La prima ce l’ha regalata Giorgia Varisco (L. Carnabuci, Rosenstolz 99) nell’individuale, la seconda – storica – l’oro nel pas de deux sempre grazie a Giorgia Varisco con la compagna Giada Gemignani e ancora Laura Carnabuci alla longia di Rosenstolz 99. Un oro e un bronzo bellissimi, conquistati grazie al grande impegno e dedizione che hanno profuso ragazze, longeur e cavallo in tutti questi anni. Dopo la sfortunata edizione dello scorso anno dove tutte le atlete del Club Ippico Monzese, Giorgia e Greta comprese, hanno dovuto ritirarsi a causa dei problemi riscontrati sul loro cavallo Filon, quest’anno si sono rifatte con Rosenstolz, cavallo di punta del centro di cui fanno parte.

Nella gara individuale la nostra atleta si è distinta fin dagli obbligatori. Giorgia è infatti stata sempre in gara, costantemente una delle migliori, anche se è stato il libero il suo “pezzo forte”, quello che le ha permesso il risultato tanto agognato. Era infatti dal 2011, con l’impresa di Silvia Stopazzini (N. Vidoni, Harley), oro a Le Mans (FRA), che i nostri junior non raggiungevano la vetta. L’atleta del CIM ha confermato il suo ottimo stato di forma, e sul sempre affidabile Rosenstolz, longiato da Laura Carnabuci, ha eseguito con estrema sicurezza, un libero frizzante e pulito nell’esecuzione, con buone difficoltà e certamente originale nella scelta della musica che ha valorizzato le sue doti. Giorgia ha così concluso in bellezza la sua avventura nella categoria juniores, dal prossimo anno accederà a categorie superiori dove sicuramente continuerà a tenere alti i nostri colori.

Nella stessa categoria individuali junior ha gareggiato ottimamente anche Maria Sole Matteini (M. Callegari, Nova). Anche Maria Sole è riuscita in un grande intento: alla sua prima uscita in un campionato continentale ha centrato l’obiettivo di passare in seconda fase, ed ha concluso decima. Libero tecnicamente molto bello, fluido, sempre in movimento, con un livello di difficoltà molto alto, Maria Sole è in continuo progresso. Purtroppo nella prima manche ha fatto un passo falso, anche se ben mascherato, che non le ha consentito di essere più in alto in classifica. Le prospettive sono comunque veramente ottime, si è dimostrata atleta di sicuro avvenire anche grazie del sempre più collaudato affiatamento con Nova. Grande soddisfazione anche per la mamma/allenatrice Michela Callegari la quale, ancorché designata quale giudice per la manifestazione, ha rinunciato per poter longiare in gara Maria Sole.

Si annovera tra le atlete italiane anche Greta Gemignani (K. Moneuse, Johnny) che, purtroppo, non è però riuscita – veramente per un soffio – ad accedere alla fase finale e si è piazzata al ventunesimo posto.

Molto più sfortunata la partecipazione maschile. Due gli atleti iscritti. Ettore Arena (K. Moneuse, Johnny) ha concluso dignitosamente il suo primo mondiale piazzandosi in undicesima posizione, con una performance di buon livello destinata a migliorare ulteriormente. Purtroppo il nostro secondo portacolori, Jan Stellahaegi (N. Vidoni, Robert Redford 5), non ha potuto concludere la prova. Dopo i discreti obbligatori, entrato in campo per effettuare l’esercizio libero, dopo pochi istanti di gara veniva fermato dal presidente di giuria, poiché Robert Redford veniva ritenuto pericoloso. Robert Redford in effetti galoppava molto velocemente, ma la decisione e apparsa a molti un po’ sproporzionata, dopo tutto Jan non solo era salito, ma stava anche effettuando il suo esercizio. È stato un peccato, sia per Jan, rientrato da poco da un infortunio e desideroso di far vedere di essere tornato in piena forma, che per Nelson Vidoni e l’intera delegazione italiana, che confidavano molto nella prestazione del ragazzo, che resta comunque un atleta da seguire per il futuro. Sul comportamento di Robert Redford ha contribuito certamente anche la presenza in campo prova di un mega schermo le cui luci hanno spaventato anche molti altri cavalli. Questa forse l’unica pecca di una edizione altrimenti perfettamente organizzata e gestita.

Alla prima uscita importante, la squadra junior italiana, esibitasi su Robert Redford 5, condotto da Nelson Vidoni, aveva iniziato con il piglio giusto. Dopo la prima giornata (obbligatori) è terza dietro i mostri sacri di Germania e Svizzera. Purtroppo il programma libero ha manifestato alcune debolezze dovute sostanzialmente al fatto che i ragazzi lavorano insieme da poco tempo. Il gruppo è rimasto comunque soddisfatto della propria prestazione anche perché il timore di non poter neppure gareggiare è stato più che tangibile vista l’eliminazione di Robert Redford con Jan Stellahaegi avvenuta solo poco prima. C’è molto lavoro da fare, ma le basi sono buone.

Dulcis in fondo, per quanto riguarda il Campionato Mondiale Juniores, il pas de deux. Non è la prima volta che l’Italia vince una medaglia nel pas de deux junior, ma non era mai stata del metallo più pregiato. Giorgia Varisco e Greta Gemignani, con Laura Carnabuci e il fido Rosenstolz, hanno superato sé stesse. Prime fin dal primo round, nel secondo hanno ulteriormente consolidato la loro leadership. Entrambe le prove son state tecnicamente ineccepibili, originali anche nel tema, che le ha viste interpretare le “scolarette” di Celentano nella sua famosa “Prisencolinensinanciusol”. L’esercizio è stato perfetto, non una sbavatura, non un’incertezza. Si è sviluppato con armonia e precisione, ma senza perdere in dinamicità, tanto da convincere i giudici a tributare loro un punteggio veramente alto che ha consentito un grande distacco dalle seconde. Con il libero conclusivo in particolare, le ragazze hanno letteralmente dato il massimo, regalando una performance eccezionale, valutata complessivamente con un 8.677, e con punteggi tecnici anche superiori al 9. Anche se i momenti al kiss&cry sono sembrati eterni, alla fine la gioia è esplosa. È stato il giusto coronamento di una prestazione magistrale coordinata da par suo da Laura Carnabuci.

Per un titolo mondiale, questa volta in categoria individuale Young Vaulter, sono scese in campo anche Giorgia Fanucci (E. Lambardi, Bambola) che ha concluso con una magnifica sesta posizione, Giada Samiolo (L. Carnabuci, Rosenstolz 99) decima classificata e Sofia Crippa (L. Carnabuci, Rosenstolz 99) diciassettesima.

Giorgia Fanucci (E. Lombardi, Bambola), al suo esordio in Young Vaulters, conferma, anche in questa difficile competizione, le sue grandi qualità che tante volte ci ha mostrato. Già ottimamente posizionata dopo gli obbligatori, nonostante un tecnico non al cento per cento (senza per altro che la classifica ne venisse troppo compromessa), ha eseguito un free-test di cui lei, usualmente tanto esigente e severa nel giudizio su di sé, si è sentita pienamente soddisfatta. Molto alti i punteggi relativi sia al giudizio tecnico che artistico. Conclude con un più che gratificante sesto posto che la proietta nel gotha delle migliori giovani volteggiatrici del mondo.

Nonostante le performance dei liberi siano state per tutte le nostre concorrenti di grande valore, l’esercizio tecnico è stato fatale per Giada Samiolo e ancor più per Sofia Crippa, entrambe su Rosenstolz 99 longiato da Laura Carnabuci. Le prove, piuttosto deludenti in rapporto al valore delle due atlete e a quanto ci avevano fatto vedere in altre occasioni, le hanno fatte retrocedere non poco in classifica. In particolare Sofia Crippa, la quale però ha reagito in modo stupendo completando un vero “garone” nell’ultima frazione della competizione. Con il suo free-test è risalita di una quindicina di posizioni in classifica, concludendo al diciassettesimo posto. Buona anche la prova libera di Giada Samiolo. Anche lei guadagna punti con il libero e raggiunge un’ottima decima posizione.

Gli Europei, la nota dolente! Il campionato Europeo dei nostri campioni senior, non è proprio nato sotto una buona stella. Mai come quest’anno si e assistito ad una partecipazione tanto esigua ad un campionato continentale. Solo due i nostri portacolori, Rebecca Greggio e Davide Zanella, che avrebbero dovuto partecipare sia come individuali che come pas de deux su Orlando Tancredi alla longia di Claudia Persohn. Avrebbero dovuto, perché – sventuratamente – non sono riusciti nemmeno a iniziare le loro prove. Ecco come sono andate le cose.
Dopo aver superato senza problemi la visita veterinaria prevista all’arrivo dei cavalli, due giorni dopo, Orlando è stato fermato in campo prova per una presunta zoppia. Dichiarato rivedibile, veniva quindi deciso con grande dispiacere, di non schierarlo per gli individuali, al fine di salvaguardarne la partecipazione in vista del pas de deux. Prima grande delusione quindi, in particolare per Davide Zanella, che si presentava in gran forma e pronto a competere ai massimi livelli. Come previsto dal regolamento, nel pomeriggio del giorno prima della competizione del pas de deux, Orlando veniva nuovamente sottoposto ad una serie molto accurata e completa di accertamenti sul suo stato di salute alla presenza della presidente di giuria e dei veterinari FEI. Alla fine il tanto atteso verdetto: il cavallo può gareggiare! Gran sospiro di sollievo, quindi, ma il giorno dopo mentre atleti, longeur e cavallo erano in attesa di entrare in arena, viene effettuata una nuova verifica durante la quale Orlando viene definito da una dei veterinari – che pure l’avevano valutato il giorno prima – “non bello da vedere con le redini fisse”, non “zoppo!”. Davanti ad una affermazione tanto ambigua, la longeur Claudia Petersohn, con il veterinario Daniele Dall’Ora e la chef d’equipe Gaby Benz, decidono comunque di scendere in campo, ma, non solo Orlando viene fermato dalla giudice in A dopo un solo giro di trotto, la stessa intima addirittura in malo modo alla longeur, sorpresa, di uscire dal campo. Letteralmente tutti, sono rimasti basiti, atleti, pubblico e – da quanto si poteva intuire dagli spalti – forse anche gli altri ufficiali di gara, a giudicare dalle occhiate interrogative che si sono lanciati.
Ben si può immaginare lo stato d’animo degli atleti italiani che vedevano così sfumare il sogno di un’altra più che probabile medaglia. Ma anche questo è lo sport, le decisioni del giudice, anche se bocconi estremamente amari, si devono accettare.
Orlando è perseguitato dalla sfortuna! E come dice un vecchio adagio, piove sempre sul bagnato. Per il team de I Prati è la seconda tremenda delusione che subiscono quest’anno. Per la seconda volta si sono visti sfumare davanti ai loro occhi la possibilità di salire sul podio, possibilità che era più che concreta, visto che il nostro è senz’altro uno dei migliori al mondo: proprio questa primavera infatti Rebecca, Davide, Claudia e Orlando non avevano potuto partecipare -non per loro colpa- neanche alla finale di World Cup negli Stati Uniti. Tenete duro ragazzi, domani è un altro giorno!